Jeffrey Herlings ha iniziato la nuova stagione nella MXGP con un deludente settimo posto. Il campione del mondo Jorge Prado ha registrato la sua 39esima vittoria nel GP di Argentina, davanti a Romain Febvre e Tim Gajser.
Glenn Coldenhoff si è dovuto accontentare dell’ottavo posto, seguito a ruota da Calvin Vlaanderen.
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Herlings porta ancora colore alla MXGP, ma finisce settimo in Argentina
Il due volte campione del mondo Herlings è finalmente di nuovo in piena forma dopo una serie di infortuni. Il suo obiettivo in questa stagione è vincere il titolo mondiale, ma inizialmente finirà tra i primi cinque.
Si è rivelato un po’ troppo ambizioso sulla terra argentina. Nella prima manche vinta da Prado, Herlings cade e perde di vista il podio.
Nella seconda manche Herlings ha avuto una partenza difficile e ha dovuto risalire dal dodicesimo posto in testa.
Pollice su
Prado era sulla buona strada. Inizialmente ha dovuto sopportare il giovane francese Maxime Renaux, ma è caduto molto indietro a causa di una caduta.
Herlings, vestito con colori rosa brillante e giallo neon, è risalito al sesto posto grazie ai suoi connazionali Flanders e Coldenhoff. Eppure vide il giovane Renaux passare con un balzo da gigante.
Mentre passava, Renaux lanciò un’occhiata alle sue spalle, alla quale Herlings rispose con un pollice in alto.
Jeffrey Herlings (a sinistra) alza il pollice mentre viene sorpassato in aria da Maxime Renaux.
Herlings ha concluso la seconda manche al settimo posto, seguito da Coldenhoff e Vlaanderen. Questo era anche l’ordine nella classifica finale.
La seconda manche è stata vinta da Gajser, caduto dalla moto nella prima manche. Il cinque volte campione del mondo, che la scorsa stagione ha saltato ben undici partite a causa di una grave frattura alla gamba, ha preso con decisione il comando e non lo ha mai ceduto.
Ciò ha portato al terzo posto nella classifica di giornata dietro al francese Febvre e al vincitore Prado. Il prossimo Gran Premio è il 24 marzo a Xanadú, in Spagna, una grande zona commerciale vicino a Madrid.
